mercoledì 15 luglio 2015

LA MONETA METALLICA E' UNA MONETA SENZA DEBITO

Le banconote sono una moneta a debito
di Stefano_Di_Francesco e Fabio_Conditi
Attualmente il nostro sistema economico in Italia, utilizza tre tipi di moneta :
- moneta metallica, che è una moneta emessa dallo Stato e di proprietà dello Stato, per una quantità pari allo 0,3% del totale;
- banconote della BCE, che sono emesse dalla BCE e di sua proprietà, per una quantità pari al 6,7% del totale;
- moneta bancaria, creata dalla banche commerciali e di proprietà di queste in virtù dell'art.1834 del c.c., almeno fino a che non viene ritirata in contanti, per una quantità pari al 93% del totale.

Le monete metalliche sono l'unica moneta legale a "credito", cioè senza debito, perché la loro emissione da parte dello Stato, non comporta aumento del Debito Pubblico e non richiede il pagamento di un interesse, anzi costituiscono denaro utilizzabile senza alcun costo, se non quello di realizzazione.
Le banconote, invece, sono una moneta legale a "debito", perché emesse dalla Banca Centrale Europea e prestate, ad interesse quasi nullo, solo al sistema bancario; lo Stato, se ha bisogno di denaro, è costretto ad emettere Titoli di Debito sui mercati finanziari, sui quali deve pagare continuamente un interesse  che genera un Debito Pubblico inestinguibile.
A queste due monete si affianca la moneta bancaria, che è denaro creato dal nulla dalle banche quando fanno prestiti (Quarterly bulletin 2014 Bank of England), e che quindi è anch'essa moneta a "debito",  visto che per utilizzarla è necessario pagare continuamente un interesse, che contribuisce ad aumentare il Debito Pubblico e Privato.
Cerchiamo ora di capire la relazione che intercorre tra queste tre monete, analizzando come sono nate e con quali obiettivi, in modo da comprendere come si sono evolute e come possono essere trasformate perché funzionino meglio, visto che stiamo assistendo alla progressiva eliminazione dei contanti, per un utilizzo sempre più massiccio della moneta bancaria o elettronica.
Le monete metalliche, originariamente coniate in metallo prezioso, ma oggi in metalli non pregiati, sono da sempre l'unica moneta "sovrana", perchè legata all'unico soggetto che storicamente ne ha determinato e ne determina la validità, con l'accettazione per il pagamento delle tasse : il Sovrano o lo Stato.
Le banconote nacquero inizialmente per iniziativa degli orafi privati, che nel trecento inventarono le "note di banco", cioè delle ricevute di deposito delle monete d'oro presso di loro, che si diffusero così velocemente da sostituire nello scambio le monete d'oro vere e proprie.
Ma il salto di qualità avvenne con le prime Banche Centrali, quando i sovrani dell'epoca, diedero loro la possibilità di emettere "biglietti" chiamati "banconote", con la effige del sovrano, che affiancarono e sostituirono le monete d'oro negli scambi commerciali.
Questo sistema è rimasto invariato fino ad oggi, nonostante non ci siano più monete d'oro ma solo monete in metalli senza valore intrinseco; ciò ha permesso alle Banche Centrali del mondo di emettere banconote in quantità molto superiori alle monete metalliche nazionali.    
Ma in realtà, la banconota aveva  valore, proprio perché la Banca Centrale emittente,  dichiarava per iscritto sulla banconota stessa, che essa era "Pagabile a vista al portatore", cioè si impegnava a cambiarla in qualunque momento in monete metalliche di Stato.

Questo lo si può riscontrare in molte banconote di tutto il mondo, tra cui le banconote in lire della Banca d'Italia, sulle quali era presente questa dicitura, con in calce la firma del Governatore e del Cassiere, che non si riferiva, come molti pensano, alla convertibilità in oro, ma alla possibilità di cambiarle in monete di Stato.
La conferma di questo fatto, è presente nella Legge n.449 del 10 agosto 1893, che istituisce la Banca d'Italia, dove l'articolo n.3 dice espressamente : "I possessori dei biglietti a vista al portatore hanno diritto a chiederne all'istituto emittente il cambio in moneta metallica avente corso legale nel Regno, in Roma e nelle città di Bari, Bologna, Cagliari, ecc...", e per moneta a corso legale a quel tempo si intendevano sia le monete in oro ed argento, che quelle in bronzo o in altre leghe non pregiate.
Quindi, in definitiva, le banconote hanno sempre avuto valore perché la Banca Centrale Nazionale, che le emetteva, dichiarava in modo diretto o indiretto, di poterle cambiare in moneta di Stato, e così avviene anche oggi, anche se le banconote emesse dalla Banca Centrale Europea non hanno più quella scritta.


Per questa ragione, dopo la loro  emissione, le banconote vengono dalle Banche Centrali iscritte nel proprio bilancio tra le passività, perché esse corrispondono ad un debito della banca verso i possessori delle banconote, che deve essere "corrisposto" in moneta di Stato.
Quindi si assiste oggi ad una contraddizione, da una parte le banconote seguitano ad essere una moneta emessa dalla Banca Centrale Europea iscrivendola al passivo, come fossero ancora una promessa di pagamento in monete a corso legale, dall'altro essendo scomparsa la scritta "Pagabile a vista al portatore" 
Questo fatto avvalora sempre di più l'affermazione che lo Stato ha ancora la propria sovranità monetaria sull'unica e vera moneta a corso legale, che è la moneta di Stato o metallica, la quale però essendo più scomoda da usare, è stata sostituita nella maggior parte degli utilizzi di contanti, dalle banconote emesse dalle Banca Centrale Nazionale prima ed Europea poi.
Considerato che attualmente si assiste alla eliminazione progressiva dei contanti a favore della moneta bancaria o elettronica, garantita però da una riserva obbligatoria in contanti depositata presso la Banca d’Italia a garanzia dei depositi bancari, si potrebbe ipotizzare di eliminare le banconote a favore delle monete metalliche nazionali, che si deteriorano più difficilmente ed hanno il grande vantaggio di essere una moneta a "credito" e non a "debito", la cui emissione non comporta aumento del Debito Pubblico ed il pagamento di un interesse.
In questo modo, lo Stato tornerebbe ad esercitare la propria sovranità monetaria, con un sistema di banche pubbliche nazionali e regionali, che utilizzando come base monetaria monete metalliche di grande valore emesse a credito dallo Stato e garantite dal patrimonio pubblico, potrebbe gestire e controllare anche la moneta bancaria, la quale, come abbiamo visto, è già oggi quella maggiormente utilizzata negli scambi economici e si appresta a diventarlo sempre di più.
In alternativa, si potrebbe pensare di sostituire tutta la moneta che utilizziamo, con una moneta elettronica sovrana, che oggi la tecnologia ci permette di realizzare a bassi costi e con elevatissimi standard di sicurezza, creata e gestita da una Istituzione trasparente e democratica di proprietà dello Stato, che sarebbe l'unica in grado di creare denaro dal nulla.

Le banche commerciali tornerebbero così a svolgere la loro antica funzione, ovvero quella di prestare ai privati il denaro raccolto, sia presso i clienti sottoforma di depositi, sia il denaro preso in prestito dall'Istituzione pubblica che lo crea secondo le necessità del sistema economico.