sabato 18 ottobre 2014

CHE FINE HA FATTO IL POTERE MONETARIO ?

Da Wikipedia alla voce Separazione dei Poteri è scritto : "La separazione (o divisione) dei poteri è uno dei principi fondamentali dello stato di diritto. Consiste nell'individuazione di tre funzioni pubbliche nell'ambito della sovranità dello Stato - legislazione, amministrazione e giurisdizione - e nell'attribuzione delle stesse a tre distinti poteri dello stato, intesi come organi o complessi di organi dello Stato indipendenti dagli altri poteri: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario (gli stessi termini vengono usati anche per indicare la funzione a ciascuno attribuita)."

Alla voce sovranità invece e scritto :
"La sovranità è l'espressione della somma dei poteri di governo (legislativo, esecutivo e giudiziario), riconosciuta ad un soggetto di diritto pubblico internazionale (es. Stato) che può essere una persona od un organo collegiale. Le modalità in cui questa somma di poteri è organizzata e ripartita è detta forma di governo."
Ma può uno Stato esercitare appieno i suoi poteri di governo (legislativo, esecutivo e giudiziario) se non detiene e controlla il potere più importante di tutti, cioè la possibilità di creare denaro dal nulla ? La risposta è sicuramente no, e la prova è sotto gli occhi di tutti, anche se non ci rendiamo conto della gravità di questa situazione.
Infatti, nessuno si scandalizza più di tanto e viene anzi quasi accettato come normale, che la Banca Centrale Europea ed i Mercati Finanziari esercitino "pressioni" e producano "diktat", che comportano da sempre i seguenti effetti sugli altri tre poteri pubblici :
- imposizione delle loro volontà ai Governi esecutivi degli Stati;
- legislazione da parte dei Parlamenti a tutela dei loro interessi;
- difficoltà di agire giudizialmente contro chi controlla il denaro da parte della Magistratura.
La moneta è principalmente uno strumento di pagamento, nello scambio di beni e servizi, ma non avendo più alcun valore intrinseco, da quando la dichiarazione di Nixon nel 1971  ha eliminato in modo ufficiale la convertibilità in oro del dollaro, la sua "creazione dal nulla" comporta per chi la esercita un potere enorme in grado di condizionare fortemente e controllare gli altri tre.
La situazione monetaria oggi è che i "soggetti" che detengono il potere monetario hanno la possibilità di creare denaro dal nulla per qualsiasi importo, al costo dell'energia necessaria per digitare un numero su una tastiera, vedere per credere le dichiarazioni di Bernanke e Greenspan, in totale autonomia rispetto agli altri tre poteri e senza nessun controllo o limitazione. Il problema è la natura "privata" degli interessi di questi "soggetti", su una funzione che è o, almeno dovrebbe essere, di natura completamente pubblica.
Ma chi sono i "soggetti" che detengono il potere monetario ed hanno la possibilità di creare denaro dal nulla per qualsiasi importo ?
La moneta che noi oggi utilizziamo è essenzialmente di due tipi :
- moneta legale o contanti, nella versione in banconote è stampata dalla Banca Centrale Europea ed è di sua proprietà, mentre nella versione in monete metalliche è coniata dalla Zecca dello Stato ed è di proprietà dello Stato;
- moneta bancaria, costituita da depositi nei conti correnti e conti di deposito, oltre a titoli di vario genere ( pronti contro termine, obbligazioni, ecc…), costituita da una cifra elettronica digitata su un computer, che può essere utilizzata come strumento di pagamento in alternativa ai contanti, attraverso l'utilizzo di strumenti bancari tipo assegni, bonifici, bancomat, carte di credito, ecc...
La quantità di moneta legale attualmente circolante in Italia, secondo la Tavola 1.2a delle statistiche della Banca d'Italia, è pari a circa 159 mld di euro, di cui solo una minima parte è costituita da monete metalliche ( circa 7 mld di euro coniati dal 2000 al 2014 ), quindi praticamente sono quasi tutte banconote.
La quantità invece di moneta bancaria che stiamo utilizzando, secondo la Tavola 1.7a delle statistiche della Banca d'Italia, è pari a circa 2094 mld di euro, così costituiti :
- depositi e titoli fino a 2 anni, pari a circa 1316 mld di euro;
- depositi e titoli oltre i 2 anni, pari a circa 778 mld di euro.
Quindi, su una massa monetaria complessiva di 159 + 2094 = 2253 mld di euro, la moneta legale rappresenta solo il 7%, mentre la moneta bancaria costituisce il 93% di tutta la moneta utilizzata.
Sì, avete capito bene, il 93% della moneta che utilizziamo è bancaria, cioè creata dal nulla dalle banche quando fanno prestiti, con un meccanismo che per semplicità chiamiamo Moltiplicatore Monetario e che potete trovare spiegato qui.
Quindi, se anche lo Stato italiano ritornasse in possesso della sua sovranità monetaria, non avrebbe comunque il controllo del 93% della moneta che usiamo, la cui quantità e destinazione viene decisa dalle banche private quando fanno prestiti.
Attualmente questa enorme quantità di denaro creato dal nulla, viene utilizzato per il 90% nelle bolle immobiliari e nelle speculazioni finanziarie, e solo il 10% finisce nell'economia reale.
Per questo chi detiene il potere monetario è in grado di condizionare fortemente i Mercati Finanziari ed ha la possibilità di condizionare le scelte di grandi aziende o addirittura di uno Stato.  
L'art. 1 della nostra Costituzione recita :
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
Abbiamo tutti la sensazione reale che questa sovranità ci è stata sottratta, in ogni campo dove dovremmo esercitarla, e quando in una democrazia il popolo non ha più la propria sovranità, è la democrazia che gli è stata tolta, e deve fare di tutto per riprendersela.
Lo Stato italiano, pur rimanendo nell'euro, ha ancora spazio per esercitare una parte della propria sovranità monetaria, non l'ha ancora persa del tutto e può intraprendere alcune azioni che gli permetterebbero di rafforzare il proprio sistema economico per affrontare meglio una eventuale uscita dal sistema Euro.
1 - CREAZIONE DI UNA BANCA PUBBLICA
La creazione di una banca pubblica, o la nazionalizzazione di una esistente decotta come Monte dei Paschi di Siena, permette di ricevere denaro in prestito dalla BCE al tasso di interesse dello 0,05% (art.123 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea).
Con questi soldi la banca pubblica può acquistare in asta primaria (cioè in prima emissione) tutti i Titoli di Stato che il Ministero dell'Economia e delle Finanze (ex Tesoro) non riesce a collocare sul Mercato, facendo quello che prima del 1981 faceva la Banca d'Italia, cioè il prestatore di ultima istanza.
Questo sistema è già utilizzato sia dalla Germania con la KFW che adesso dalla Francia con la BPI, e permette in modo semplice di tenere bassi gli interessi sui Titoli di Stato emessi e quindi di tenere sotto controllo lo Spread.
In questo modo l'Italia potrebbe risparmiare buona parte della sua spesa per gli interessi sul Debito Pubblico, che in questi ultimi anni è stata comunque di circa 70-80 mld di euro all'anno, ma soprattutto non sarebbe più soggetta alla variabilità dello Spread e quindi non essere messa sotto scacco e ricattata dai Mercati Finanziari.
Per capire come si forma il Debito Pubblico vedi qui.
2 - EMISSIONE DI TITOLI DI STATO FISCALI
Un'altra misura necessaria per stabilizzare i mercati finanziari, è quella di stabilire che I Titoli di Stato sono utilizzabili alla loro scadenza per il pagamento delle tasse.
In questo modo si evita quasi completamente le speculazioni al ribasso che spesso condizionano il Mercato Finanziario dei Titoli di Stato, impedendo che essi possano scendere sotto il loro valore nominale, essendo utilizzabili per legge per il pagamento delle tasse alla loro scadenza e quindi avere sempre un valore minimo garantito.
3 - EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO FISCALI
Lo Stato, non potendo ancora finanziarsi direttamente emettendo denaro di sua proprietà, può utilizzare altri strumenti monetari, essenzialmente basati sempre sulle tasse, che gli permettono di finanziare la spesa pubblica o di ridurre l'incidenza delle tasse sui settori produttivi.
In pratica lo Stato emette dei Certificati di Credito Fiscale o Erariale, che sono utilizzabili per il pagamento delle tasse legate al Fisco o all'Erario, ma con un differimento nel tempo del loro utilizzo in modo da permettere al sistema economico di beneficiare di un aumento consistente del Prodotto Interno Lordo.
Perché questo avvenga è necessario che chi riceve i CCF o i CCE possa scontarli in Banca o sul Mercato Finanziario in modo da ricevere denaro utilizzabile direttamente nell'economia prima della scadenza dei 2 anni.
Questo semplice accorgimento, permette al sistema economico di avviare una ripresa sufficiente a far aumentare i consumi e la produzione, in modo da creare in 2 anni un aumento di gettito tale da coprire e compensare il mancato gettito derivante dal loro utilizzo.
Ovviamente i CCf o i CCE deve essere preferibilmente destinati al sistema produttivo reale ed alle categorie di persone in grado di produrre un immediato aumento dei consumi, certamente non destinati a soggetti che, essendo già benestanti, potrebbero immobilizzarli nel risparmio e negli investimenti finanziari.
Se volete una spiegazione più tecnica, la potete trovare meglio spiegata qui.
4 - BANCA D'ITALIA PUBBLICA
Lo Stato deve riacquistare il totale controllo pubblico della Banca d'Italia e delle sue riserve auree e valutarie, per influenzare e controllare le politiche monetarie e garantire un efficace controllo del sistema bancario.
La Banca d'Italia svolge alcune funzioni pubbliche fondamentali che devono tornare di esclusiva competenza dello Stato Italiano :
- detiene le riserve auree di proprietà dei cittadini italiani, che ammontano a circa 2400 tonnellate di lingotti d'oro, posizionandosi come la terza riserva aurea del mondo dopo gli Stati Uniti d'America e la Germania;
- detiene ingenti riserve valutarie per attuare politiche di stabilizzazione monetaria;
- possiede numerosi immobili su tutto il territorio nazionale, tra i più prestigiosi presenti nei nostri centri storici;
- svolge una delicata funzione di vigilanza e controllo su tutto il sistema bancario italiano.
5 - USCITA DALL'EURO
Dopo aver rafforzato il Sistema Economico attraverso le precedenti quattro azioni, lo Stato può in tutta sicurezza, affrontare l'ultimo passo, quello più difficile, che consiste nell'uscire definitivamente dall'euro e nel riacquistare la propria sovranità monetaria emettendo una nuova moneta nazionale di proprietà dei cittadini.
Questa nuova moneta, che probabilmente si chiamerà Lira ed avrà inizialmente un cambio con l'euro alla pari, sarà emessa da una sorta di Ministero della Moneta, un organismo istituito con un processo democratico trasparente e verificabile, l'unico che avrà il potere di creare moneta per conto di noi cittadini.
Il potere monetario, insieme a quello esecutivo, legislativo e giudiziario, saranno i pilastri, in equilibrio tra loro, su cui rifondare lo stato di democratico del nostro futuro e ci permetteranno di realizzare tutte le riforme di cui abbiamo tanto bisogno.
Dobbiamo finalmente avere il coraggio di immaginare un futuro diverso e migliore, per noi e per i nostri figli.